Il Movimento 5 Stelle: “Anche la Toscana ha il suo Porcellum, sarà che anche il consiglio regionale è anticostituzionale e alcuni membri illegittimi come il Parlamento nazionale?”
“Se la Corte Costituzionale affossa il porcellum, ne consegue che anche la legge elettorale toscana, e quindi il consiglio regionale, sono anticostituzionali. Infatti Calderoli nell’ideare il Porcellum ha attinto a piene mani dal sistema toscano, ideato dal centrosinistra per garantirsi un dominio incontrastato Altro che buon governo, qua il sistema è più marcio che altrove”.
Il Movimento 5 Stelle porta la battaglia della legge elettorale anche in Regione. Il deputato Samuele Segoni, come primo firmatario, e gli altri parlamentari toscani Massimo Artini, Chiara Gagnarli, Marco Baldassarre e Alfonso Bonafede hanno depositato oggi un’interpellanza al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell’Interno, al Ministro per le Riforme Costituzionali e al Ministro Affari Regionali e Autonomie.
“La recente decisione della Consulta è una sonora bocciatura anche per la Toscana: la mancanza di preferenze e le liste bloccate sono state inserite per la prima volta proprio nella nostra regione nel 2004, pochi mesi prima del Porcellum. A differenza di quanto avvenuto a livello nazionale, in Toscana governavano DS e Margherita che in questi nove anni, insensibili alle richieste democratiche dei cittadini, hanno pensato bene di non modificare quei meccanismi perversi della legge elettorale che toglie qualsiasi possibilità di scelta agli elettori. Meccanismi confermati poi dal Pd nel 2010 con il voto favorevole del Pdl”.
“Un golpe democratico per occupare incostituzionalmente il consiglio regionale con l’obiettivo di permettere a Rossi & co. (all’epoca assessore) di salvaguardare le proprie sacche di potere e gestire i propri affari come del resto è ormai chiaro agli elettori: dal MPS agli inceneritori, dalle privatizzazioni fino alla gestione del servizio idrico passando per la gestione dissennata della sanità”.
“Liste bloccate e premio di maggioranza sono i capisaldi del Pd toscano e dell’attuale legge elettorale – concludono i parlamentari toscani – Anche in Toscana si è perpetuato l’esproprio del diritto di voto, e si sono susseguiti anni di democrazia abusiva come ha fatto notare l’avvocato Aldo Bozzi riferendosi al Porcellum. L’intenzione manifestata nelle ultime ore dal PD e dagli altri partiti che da anni si spartiscono il potere regionale di approvare una nuova legge è tardiva e rappresenta una conclusione pilatesca alla storia regionale dell’ultimo decennio Per questo è arrivato il momento di finirla di citare la Toscana come esempio di buongoverno. Sotto una patina dorata, il sistema è marcio come nelle peggiori regioni italiane”.
Ufficio Stampa
Movimento 5 Stelle