5 giorni a 5 stelle

 

Terrorismo: il M5S ha le idee chiare. Usare bene l’intelligence, ma soprattutto affamarlo, togliergli la benzina, come spiega Angelo Tofalo. Ovvero bloccare i flussi di denaro che partono da tanti Paesi anche “insospettabili” e consentono all’organizzazione terroristica di funzionare. Ma Pier Carlo Padoan, Ministro dell’Economia, è l’unico ministro che ancora non si è presentato al Copasir per la sua relazione sul terrorismo. Noi vogliamo sapere da lui se esistono flussi di denaro dall’Italia verso i terroristi: Padoan deve rispondere.

Roberto Fico poi ci dà una grande notizia: è stata eliminata la pubblicità da tutti i canali RAI dedicati ai bambini. Un bel successo del lavoro della Commissione di Vigilanza, e del MoVimento 5 Stelle. Ma non ci fermeremo qui: il prossimo passo è l’eliminazione della pubblicità al gioco d’azzardo, e i sottotitoli per i non udenti.
In aula Mirko Busto parla di clima, in vista del Vertice di Parigi, e insieme a Paola Nugnes ricordano quelli che sono principi fondanti del M5S: una diversa visione della produzione e del consumo, un cambio di paradigma per salvare il pianeta e il nostro futuro.

Ancora in aula alla Camera Alessandro Di Battista denuncia che, secondo la maggioranza, l’Italia è una Repubblica bancaria. Per l’ennesima volta, infatti, come ricordano Daniele Pesco, Alessio Villarosa e Carla Ruocco, il governo si è prodigato nel salvataggio di banche a spese dei cittadini.
Continua poi il cammino delle “riforme renziane”. E come denunciano Alfonso Bonafede e Giulia Sarti, questa nuova Costituzione è un obbrobrio e per giunta fragilissimo, in una sorta di vandalismo istituzionale. Neanche Berlusconi era arrivato a tanto!

A Bruxelles i portavoce M5S manifestano tutta la nostra preoccupazione per il prossimo riconoscimento della Cina come “economia di mercato”, e le conseguenze che questo avrà sulle aziende italiane. Ben 3 milioni i posti di lavoro a rischio, cosa aspetta il governo a prendere posizione?
Al Senato, è stato approvato un decreto legge in materia economico-sociale. Giovanna Mangili spiega perché il M5S si è astenuto: nel decreto non esisteva alcun piano organico sul dissesto idrogeologico. Il nostro territorio è stato ignorato per l’ennesima volta.

Ancora a Bruxelles, dove Marco Valli e Marco Zanni raccontano dei vantaggi del regime fiscale del Lussemburgo. Noi chiediamo che le multinazionali non abbiano più tali privilegi, e che i politici europei (tra i quali Juncker) riconoscano le proprie responsabilità sull’argomento.
Torniamo in Italia, anzi a Equitalia: continua l’apertura di nuovi punti anti-Equitalia del M5S, per tutelare e sostenere i cittadini nelle loro battaglie contro lo strozzino privato. Carlo Sibilia e Luigi Di Maio ci danno appuntamento in Toscana, Liguria e Umbria in questo fine settimana. In attesa del M5S al governo, che abolirà subito Equitalia.


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