Sicurezza: Ecco le nostre proposte. 2.

per legittima difesa

 

Una sintetica analisi a parte merita il settore della “Sicurezza Urbana” per il degrado sociale con punte di disperazione, visibile da ogni cittadino, nel quale Ponsacco è stata catapultata tanto da renderla irriconoscibile da quella che era solo tre lustri fa, analisi limitata all’indicazione dei rimedi possibili.

E’ necessario un sistema di rilevazione del degrado urbano raggiunto e degli atti di inciviltà compiuti attraverso la raccolta di dati informativi distinti su tre canali principali:

  • la denuncia cartacea;

  • la denuncia per posta elettronica;

  • la necessità di memorizzare le segnalazioni dei cittadini da parte dell’operatore di polizia per disaggregarle sul territorio per meglio comprenderne gli accadimenti attraverso una cartografia “digitalizzata”.

Solo partendo da questa piattaforma possono pianificarsi gli interventi “urbani” senza più ricorrere a tamponare le varie emergenze, di volta in volta, rilevate.

Occorre dar luogo ad un Piano gestito dalla nuova Polizia Locale, con le maggiori e più puntuali responsabilità del Sindaco e dell’Amministrazione Municipale sui temi della sicurezza urbana. Come è necessaria una maggiore integrazione ed omogeneizzazione fra i livelli statali e locali che gestiscono e si occupano di sicurezza con la istituzione di un’unica Centrale su cui far pervenire le chiamate di pronto intervento. Un sollecito e pronto intervento delle forze di polizia in quel momento operanti può evitare danni molto seri che oggi, sempre più spesso, sconfinano nella violenza..

Ma tale Piano non può essere realizzato senza una fattiva partecipazione del Comune, del Sindaco in prima persona, che dovrà attivarsi, con sensibilità e professionalità, per orientare gli strumenti urbanistici complessivi in direzione della prevenzione del degrado urbano e per preservare al meglio l’incolumità pubblica, ossia “l’integrità fisica della popolazione”. E gli interventi potranno fare riferimento a:

  • situazioni di disagio sociale e “crime review”;

  • fattori che oggettivamente generano un senso di insicurezza e riconducibili a zone scarsamente illuminate,

  • assenza di video camere in punti sensibili da individuare uno per uno,

  • utilizzazione di quelle esistenti, anche di privati disposte in punti ritenuti strategici,

  • cantieri trascurati, immobili ed aree cittadine abbandonate a se stesse,

  • riqualificazione e funzionalità delle aree sia centrali che periferiche;

  • sottopassaggi pedonali pericolosi, piste ciclabile insicure etc.;

  • variabili di degrado sociale reale distinte per aree geografiche a seconda della natura della vulnerabilità;

  • elementi forniti dalle forze di polizia operanti sul territorio comunale in relazione alla qualità dei crimini e degli atti vandalici;

  • influenza delle condizioni economiche e sociali;

Da qui e dopo la individuazione di nuovi indicatori e sensori di qualità/ sicurezza si potrà arrivare alla redazione di un Piano della Sicurezza Urbana basato contestualmente sia su strategie di Gestione integrata di Sicurezza Urbana, aperta a tutte le forze di polizia, e sia su strategie di Gestione comunale Urbana dove l’obbiettivo non è solo quello di attivare una mera attività di vigilanza preventiva ma di riconsiderare, alla luce di nuove ed improcrastinabili istanze della Comunità, il tessuto urbanistico per orientarlo, nel rispetto di quelle esistenti, a migliori e più specifiche strutture da rendere più facilmente accessibili e più attrattive, a migliorare le infrastrutture stradali e di servizi di tipologia sociale-pubblica, con il contributo del cittadino offrendo un nuovo modo di comunicare fra Cittadini ed Autorità locali, fra associazioni e gruppi: insomma ascoltare di più coloro che vogliono partecipare alla vita comunitaria per trarre quegli spunti necessari per “ricondizionare” gli spazi pubblicamente fruibili.

Sicurezza: Ecco le nostre proposte. 1.

Sicurezza: Ecco le nostre proposte. 3.

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