La nuova palestra polivalente è un campo all’aperto
Avete visto la nuova palestra a Ponsacco, ci siete già entrati?
È stata realizzata come centro sportivo polifunzionale per accogliere l’attività della ginnastica e della pallacanestro, ma lo sapevate che non è un vero e proprio edificio?
In realtà “è uno spazio sportivo di tipo aperto ma dotato di protezione dagli agenti atmosferici” (tradotto un campo coperto da un telo per ripararsi dalla pioggia).
Questa definizione ci è stata fornita proprio dall’amministrazione in risposta ad una interrogazione come giustificazione riguardo “alla non applicabilità delle prescrizioni di legge in materia di risparmio energetico” ovvero, alla mancanza della relazione energetica dell’edificio (ex legge 10).
Quindi la nuova palestra di fatto, non rispetta i requisiti minimi di isolamento termico e risparmio energetico richiesti agli edifici di nuova costruzione. Tradotto significa che per scaldare gli ambienti ci vuole un mutuo, è un po’ come voler scaldare l’aria sotto un gazebo del bar.
Il costo del riscaldamento non è l’unico costo di gestione che graverà negli anni a venire su chi utilizzerà la palestra perché il telo di copertura ha una durata limitata non più di 15 massimo 20 anni e poi dovrà essere sostituito.
Pensate che il costo complessivo dell’opera supera il milione di euro e che con 200.000 – 300.000 Euro in più si sarebbe potuto costruire un tetto in legno, più duraturo ed in grado di rispettare i requisiti minimi di isolamento termico richiesti per un edificio nuovo.
Questa scelta avrebbe eliminato la necessità della sostituzione periodica del telo e, oltre a comportare un notevole risparmio (futuro) sulle spese di riscaldamento, avrebbe determinato una migliore qualità termo-igrometrica dell’aria interna a giovamento sia dei suoi utilizzatori che della pavimentazione in termini di durata. Infatti, in pieno contrasto con la logica del risparmio (responsabile sembrerebbe, della scelta del telo ) è stata realizzata in parquet di faggio.
Inutile dire che l’amministrazione come al suo solito non si è confrontata con le opposizioni.
Di migliorie da proporre ce ne sarebbero state forse anche altre, come quella di non posizionare la nuova palestra così a ridosso del campo sportivo i Poggini, pregiudicando le potenzialità di sviluppo futuro del campo.
Si potrebbe concludere che l’Amministrazione ha preferito l’uovo oggi piuttosto che la gallina domani, peccando forse di poca lungimiranza, ma potendo sventolare una nuova opera realizzata come un gagliardetto per le allodole.
Buona lettura
A riveder le stelle