In riferimento allo sversamento dell’Oleodotto Livorno-Calenzano di Ponsacco, avvenuto in area agricola nei pressi di via delle Colline per Legoli, in loc. Val di Cava (foto sopra), l’Amministrazione Comunale di Ponsacco ha emesso Ordinanza n° 163/17 del 21/11/17.
Ricordiamo i fatti.
Nel mese di Marzo 2017 ENI, a seguito di uno sversamento di idrocarburi nell’area di Val di Cava, si attiva per eliminare l’inquinamento.
Nell’immediatezza ENI ha utilizzato, per il transito dei mezzi di carico impiegati al recupero e smaltimento della terra inquinata, una strada privata interna (foto sotto) di collegamento con via delle Colline.
Trascorsi alcuni mesi dal verificarsi dell’evento i residenti della strada privata hanno protestato per il permanente passaggio di detti mezzi pesanti, ritenuto dagli stessi illegittimo in quanto la strada è ad uso privato. Sono seguiti alcuni incontri tra i cittadini interessati, ENI e l’amministrazione comunale, senza giungere tuttavia ad una soluzione conciliativa, persistendo la volontà sia di Eni che dell’amministrazione di volere continuare ad utilizzare la strada privata per le ultime fasi di chiusura e bonifica del cantiere.
Di fronte a questo muro di gomma, alcuni dei residenti hanno continuato ad opporsi fino al 21/11/2017 quando, il sindaco di Ponsacco ha emesso l’Ordinanza contingibile ed urgente n.163/17 per ACCESSO SU PROPRIETA’ PRIVATA PER LA MESSA IN SICUREZZA /BONIFICA AMBIENTALE IN LOCALITA’ VAL DI CAVA, con la quale, per motivazioni di celerità dei lavori e una presunta sicurezza si ” autorizza ” il passaggio dalla strada “privata “.
Certamente, anche noi del M5S siamo i primi a volere che la bonifica ambientale dell’area in questione si concluda rapidamente con l’eliminazione dei rischi di pericolosità.
Tuttavia, non abbiamo trovato una risposta al muro di gomma che in questa vicenda, la stessa, ha innalzato nei confronti dei propri cittadini.
Ad oggi, a circa quattro mesi dalla emissione dell’Ordinanza, poco o nulla è stato fatto.
Non si trovi la scusa della cattiva stagione per la mancata esecuzione della bonifica perché, quando è stata presa detta decisione si sapeva che saremmo andati incontro all’inverno.
Ma quello che ci fa comprensibilmente arrabbiare, leggendo i documenti predisposti da ENI, è che la stessa Amministrazione si era resa disponibile al passaggio dei mezzi pesanti da via Cavalcanti quindi, da strada pubblica più idonea, predisponendo un tracciato di collegamento tra il cantiere e via Cavalcanti. Invece, alla fine , dopo varie sollecitazioni e richieste di pareri di vari soggetti interpellati ( di cui vi informeremo nel prossimo aggiornamento) , si è deciso di tornare sui propri passi, il cambio di intenzioni ha fatto naturalmente perdere tempo prezioso.
Infatti, se Eni, invece, di passare tutti i mesi estivi ad insistere per il passaggio dalla strada privata avesse utilizzato la strada pubblica di Via Pinocchio (foto sotto) per accedere al sito , ad oggi il cantiere sarebbe stato chiuso.
L’Ordinanza contiene inoltre, delle informazioni che a nostro avviso contrastano con quanto dichiarato da ENI. Nella premessa l’ORDINANZA riporta che sul luogo sia avvenuto un ILLECITO ATTRIBUIBILE AD UNA EFFRAZIONE DOLOSA COMPORTANTE LO SVERSAMENTO DI IDROCARBURI.
Tuttavia, ENI nei documenti forniti riferisce altre motivazioni non ricollegabili a tentativi di furto. Il dubbio ci sorge dunque spontaneo ovvero, che “l’interpretazione” dei fatti riportata dall’amministrazione abbia come intento quello di rafforzare e giustificare l’emissione urgente e contingibile dell’Ordinanza, che ha imposto la propria volontà ad alcuni cittadini che legittimamente si chiedevano perchè non si potesse usare la strada pubblica esistente, invece di quella privata, mai con i camion negli anni, utilizzata da ENI.
I risultati quali sono?
Se andate sul posto potrete constatare con i vostri occhi. Vi troverete un bel laghetto e, una porzione di terreno inquinato da rimuovere.
Chiediamo quindi all’Amministrazione di sollecitare ENI affinché, la stessa, concluda a breve le operazioni di chiusura e messa in sicurezza del cantiere, utilizzando con lo stesso, la medesima sollecitudine e caparbietà utilizzato con i propri cittadini.
“Forti con i piccoli e piccoli con i grandi”.
A riveder le stelle