Finalmente abbiamo capito come mai ci sono state le “maleodoranze” nella zona degli impianti di smaltimento di Gello; il fatto, riassumendo, è di seguito illustrato:
Anni ’90 si costruisce un impianto, attualmente gestito da Geofor, per il trattamento dei rifiuti solidi urbani essenzialmente indifferenziati che abbia la possibilità di fare separazione e compostaggio della parte umida.
Ma chi è Geofor?
Società nata nel 2001 dalla fusione di Gea e Ecofor, due aziende che operavano entrambe nel ciclo integrato dei rifiuti per Valdera, Valdarno e area pisana, Geofor S.p.A. pian piano incrementa il numero dei propri soci, diventando una realtà in grado di servire circa 340.000 utenti per un bacino di 25 Comuni.
Nel 2005 Geofor si scinde in ben tre società:
- Geofor Patrimonio, interamente pubblica, proprietaria degli impianti;
- Geofor Spa, rimasta a capitale misto, gestisce ed eroga il servizio pubblico;
- Ecofor Service Spa, anch’essa a capitale misto, gestisce i rifiuti industriali.
Col passare degli anni la raccolta differenziata aumenta e all’impianto di Gello si decide di far trattare la parte organica/umida dei rifiuti differenziati, tant’è che nel 2009 la Provincia di Pisa ne autorizza l’ampliamento.
Intanto, con la scusa che l’impianto continua ad invecchiare e che risulta sempre più inadeguato tecnologicamente, si ignorano le segnalazioni dei cittadini che sentono maleodoranze sempre più intense.
Le segnalazioni dei cittadini però arrivano fino ad Arpat (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana) che è costretta a fare delle ispezioni nel luglio 2013 e nell’agosto 2015. L’esito di entrambi i sopralluoghi si traduce in due documenti nei quali si evidenziano forti criticità relative all’impianto di compostaggio dei rifiuti originate da problematiche strutturali; all’insufficiente isolamento dello stoccaggio dei rifiuti indifferenziati urbani; alle modalità di conferimento dello stoccaggio in discarica; al mancato aggiornamento dei registri di manutenzione degli impianti di abbattimento e allo stoccaggio dei rifiuti in un area destinata al lavaggio degli automezzi.
Per legge Arpat non può fare delle prescrizioni che impegnino Geofor a prendere provvedimenti per il miglioramento della qualità dell’aria ma fa delle segnalazioni alla Provincia, che può chiedere a Geofor di provvedere con interventi atti a ridurre le maleodoranze
La Provincia, con in mano le segnalazioni di Arpat che fa? Niente, anzi, rinnova le autorizzazioni a Geofor in attesa del nuovo impianto che Geofor stessa promette di realizzare ma che intanto tarda ad arrivare. Passano gli anni e le maleodoranze continuano…. Chissà che aria tirerà quest’anno visto che il vecchio impianto è in dismissione…
Quindi, se si vuole individuare un responsabile per il “puzzo” ci si deve riovolgere alla Provincia…opss!…ma le Provincie non ci sono più….beh! chiedete al nostro Sindaco che, dall’8 gennaio 2017, è diventato consigliere della Provincia di Pisa!
A questo punto ci vengono spontanee alcune domande:
– Ma è proprio necessario smaltire i rifiuti di mezza regione qui a Gello?
– Se è vero che la produzione di organico sta diminuendo, come risulta dai dati del rapporto annuale ISPRA 2016 , questo impianto a chi servirà?
– E infine, siamo certi che il nuovo impianto tanto decantato sarà più efficiente e più sicuro di quello attuale?
Ricordiamoci che non sentire “puzzi” non vuol dire che l’aria è più salubre!